A Bagnasco i segreti del “castrum” di Santa Giulitta sfidano gli esperti del Politecnico
La presentazione della campagna di studi con il Fondo storico Alberto Fiore e la Scuola di Specializzazione del Poli giovedì sera nella sala San Giacomo
“Castrum Sanctae Giulittae 2014”: si chiama così la campagna di studi dell’antico sito di Santa Giulitta di Bagnasco, al centro del progetto che coinvolge il Fondo Storico “Alberto Fiore” di Garessio, la Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio del Politecnico di Torino e il Comune di Bagnasco. Giovedì 17 luglio, alle 21, in sala San Giacomo a Bagnasco, si terrà la tavola rotonda “Santa Giulitta: stato di avanzamento delle ricerche sul sito e inquadramento generale sugli studi in Alta val Tanaro”. Interverranno i docenti del Politecnico e gli studiosi del Fondo Storico. Per tutta la giornata di giovedì 17, inoltre, sarà possibile visitare il sito di Santa Giulitta accompagnati dai docenti del Politecnico (info 017476047). Venerdì 18, in mattinata, ancora una ricognizione sul sito, poi la conclusione dei lavori.
Il sito di Santa Giulitta. Gli studi della Scuola analizzano dai dati archeologici alle emergenze architettoniche in Alta valle Tanaro, impegnando studenti (già laureati, in specializzazione) e docenti insieme. Nel sito «sono presenti la cappella omonima, in forme romaniche con interventi successivi; una chiesa adiacente e in parte sovrapposta, di maggiori dimensioni, di avanzata età barocca; un complesso di fortificazioni articolato su più livelli altimetrici; infine, a una quota sensibilmente più bassa, resti di strutture probabilmente collegate con attività più recenti» (dalla relazione dell’archeologo Paolo Demeglio). In poche e “profane” parole: ci sono resti di castello alto-medievale e di una chiesa del secolo XI. S’ipotizza la presenza di stratificazioni tutte da interpretare. E in questa direzione intende andare il progetto.
Le giornate in Val Tanaro. Studenti e docenti del progetto “Atelier Alta Val Tanaro 2o14”, ospitati nella Scuola forestale di Ormea, hanno avviato le attività con un sopralluogo a Ventimiglia alta. Da martedì, poi, la campagna di ricognizione di superficie sul sito del castrum di Santa Giulitta, con laboratorio negli archivi comunali e parrocchiali. Mercoledì, invece, visita guidata a Ormea: centro storico, museo etnografico, archivio comunale, chiesa parrocchiale, Madonna delle Ciliegie. Quindi a Mombasiglio, all’antichissimo sito di Sant’Andrea e al Centro Culturale “Mario Giovana”, accolti dal presidente Enzo Errani.
In serata, la cena preparata dai volontari al Parco dei Gurei di Nucetto (applaudite le cuoche «coordinate» da Olga), «padrone di casa» lo storico locale Giammario Odello, che ha partecipato attivamente al progetto.
Giovedì mattina ancora ricognizione e laboratori, in serata l’incontro con la popolazione per illustrare ricerche e risultati dei primi due anni della campagna di studio sull’Alta valle Tanaro.
Apprezzamento da parte del neo sindaco di Bagnasco, Mauro Bertino, che con l’amministrazione ha visitato anche il luogo di studio: «Per il nostro paese è una cosa importante, bellissima riscoprire le radici storiche. Ringraziamo il Fondo Storico Alberto Fiore e il Politecnico: loro vengono qui, ci lavorano e gratuitamente ci danno la possibilità di scoprire cose che, con i nostri soli fondi, sarebbe stato impossibile approfondire. Devo ricordare che intorno a Santa Giulitta si è creato un gruppo di persone, gli “Amici di Santa Giulitta”, che negli anni hanno mantenuto il sito, ponendo i presupposti perchè oggi si possa avviare questo lavor o».
La Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio . È una Scuola di III livello integrata nella Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino. Lo scopo è quello di integrare gli studi universitari con un percorso didattico di III livello di durata biennale (pari a 120 crediti formativi), «per formare figure di alto profilo professionale impegnate nel campo della tutela, del restauro, della gestione e della valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. Si rivolge pertanto a coloro che, in possesso della laurea in architettura, ingegneria, beni culturali, storia dell’arte, conservazione, archeologia, intendono arricchire la propria formazione, sviluppare e aggiornare le proprie competenze professionali. A conclusione degli studi la Scuola rilascia il diploma di Specialista in Beni architettonici e del Paesaggio, titolo che ricorre nei bandi per l’ammissione ai concorsi per l’accesso alle Soprintendenze e alle istituzioni pubbliche. Per la frequenza alla Scuola di Specializzazione, ogni anno vengono messe a concorso con apposito bando specifiche borse di studio. A oggi la Scuola ha rilasciato 200 diplomi di specializzazione di cui 13 provenienti da Paesi stranieri (Vietnam, Colombia, Messico, Venezuela)» (dal sito della Scuola). Il direttore è il professor Carlo Tosco, che ha partecipato sul campo all’iniziativa nel sito di Santa Giulitta.
Che cos’è il Fondo Storico “Alberto Fiore”? Il Fondo ha come scopo la promozione di attività culturali grazie allo studio, la ricerca, ed il dibattito su tematiche legate alla storia dei territori nel corso dei secoli. Un approccio alla storia “locale” come strumento per meglio definire i percorsi e le dinamiche della storia “generale” e non come semplice trattazione di carattere meramente localistico ed autocelebrativo.
“Dal punto di vista degli studi storici – dice il presidente, Sebastiano Carrara – il territorio rappresenta uno spazio problematico, teatro dello svolgimento delle relazioni politiche, istituzionali, economiche, sociali e culturali, ma allo stesso tempo protagonista tutt’altro che secondario in tali dinamiche. Adottando una prospettiva di analisi comparativa, che tenti di andare oltre ad una semplice classificazione e descrizione dei luoghi, ed una metodologia di ricerca interdisciplinare, incoraggiando e sostenendo il confronto e il dialogo tra storici, archeologi, storici dell’arte e dell’architettura, tra studiosi locali ed i grandi centri di ricerca, universitari ed accademici, il Fondo Storico “Alberto Fiore” si pone come obiettivo prioritario quello di studiare il territorio di confine tra Piemonte e Liguria, imperniato sull’Alta Val Tanaro e le aree limitrofe”.